Terzo album per la band orobico -partenopea con una line-up rinnovata, come è nella tradizione del gruppo Un album che ritorna ai primi Malaavia dove la parte prog sinfonica si unisce al sound più tipico mediterraneo con influenze arabeggianti Il caldo suono delle tastiere di Michela Carobbio sono la costante di un album assolutamente vario ma che esalterà i più convinti amanti di questo genere di musica insieme agli appassionati del sound più tipico anni 70 di quella tradizione napoletana che fù un marchio di fabbrica allora I temi filosofici ed esistenzialisti sviluppati in musica e testi costituiscono da sempre il marchio di fabbrica di questa formazione che ha saputo inventare il filone del new-prog esoterico e reinventarsi ad ogni uscita Il frammento come parte del tutto e come organismo che realizza unesistenza autonoma, questo il leit motive dei brani che si susseguono nell'album, senza soluzione di continuità per uno sviluppo concept che ciascuno può inventarsi in modo fantasioso variandone la sequenza