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Recensione |
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The Dark Presence è un concept album che descrive un viaggio narrato attraverso simboli e
immagini dall'antico Egitto fino al Medioevo, da sempre grandi passioni di David Del Fabro.
È il viaggio di un'anima alla ricerca della luce interiore, del proprio sé, per farlo deve affrontare la
sua parte più oscura, scendere negli abissi della sua mente e del suo cuore, superare gli ostacoli
che trova durante il cammino verso la luce per affrontare poi un nuovo viaggio, una nuova vita.
Centrali nel racconto sono i due brevi brani acustici: Interlude in cui il protagonista riconosce il
proprio sé e vi si affida e Last Hero’s Crusade in cui l’anima riesce a trovare la strada verso le
stelle…
“Le radici del progetto Blacksmith Tales nascono negli anni ‘90 quando avevo già scritto al
pianoforte le basi di quasi tutti i brani che compongono il concept e la maggior parte dei testi
ispirati alle numerose letture di quel periodo” così afferma David Del Fabro.
Per diverso tempo il musicista suona in gruppi di cover dei Rush, Genesis, Pink Floyd, Kansas,
Gentle Giant... e contemporaneamente comincia a provare i pezzi di quello che diventerà l’album
The Dark Presence.
Dopo anni di inattività, lo stimolo per fissare e registrare in modo definitivo i brani arriva con la
paternità.
Luca Zanon, interpellato per una possibile collaborazione, dimostra subito entusiasmo e coinvolge
alcuni super musicisti con cui lavora. Si crea subito una sorprendente sintonia con tutti, la stessa
sintonia che si percepisce nell'ascolto dell'album: il progetto Blacksmith Tales è nato !
Il nome è uno dei giochi di parole tanto cari a David, inventato però da Luca, che gioca con il suo
cognome, Del Fabro. Blacksmith significa, appunto, fabbro.
I componenti della band sono: Michele Guaitoli vocals, Beatrice Demori vocals, Stefano Debiaso
drums, Denis Canciani bass guitar, Marco Falanga electric and acoustic guitar, Luca Zanon
keyboards and flute, David Del Fabro backing vocals, piano, keyboards and duduk. |
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