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Recensione |
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‘…un’altra stranezza, era un album perso…Poi 21 idee abbozzate in 3 giorni! Il tutto dopo non aver scritto quasi nulla per circa due anni…’
La dichiarazione è di Paul Roland, una delle figure più complete e misteriose nella storia della musica (classe 1959). Uno scrittore, musicista, giornalista e studioso dei fenomeni paranormali che ha scelto di donare al mondo la sua arte anche e soprattutto attraverso pentagrammi e tessiture.
Raccontare Paul Roland e la sua carriera è quasi impossibile: la sua è una musica difficilmente ‘ingabbiabile in una definizione’: piuttosto rappresenta un complesso intreccio di numerosi stili musicali, a partire dagli anni ‘70. Roland si presenta, durante la sua carriera solista, in veste hard rock (quasi metal) o cantautoriale (sulla falsariga di Cohen anche se con vena dark), oppure, con la stessa facilità, soft o art rock.
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