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Recensione |
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A cinque anni di distanza dall’uscita del disco d’esordio pluripremiato Sun Structures, e a due anni da Volcano, i TEMPLES, il trio inglese definito da Noel Gallagher (Oasis) e Johnny Marr (The Smiths) come “la migliore band del Regno Unito degli ultimi tempi”, pubblicano il nuovo Hot Motion, via ATO Records. Una raccolta brillante e ingegnosa: i brani, propulsivi e immediati, rivelano un'enorme profondità d’idee ed energia. "C'è qualcosa di più primitivo in questo disco", suggerisce Walmsley. "Non volevamo complicare le cose. Volevamo che avesse un aspetto più robusto e si concentrasse maggiormente sulle chitarre". Anche dal punto di vista lirico, in questo disco i Temples abbracciano sentimenti "più puri e primitivi".Pur conservando il loro istinto, la band ha creato per questo album un nuovo sound."Hot Motion è il pezzo forte", dichiara Walmsley. "È stata una delle prime canzoni che abbiamo scritto per il disco e sembrava che avesse tutti i segni e l'ispirazione che volevamo che avesse l'intero disco". Frizzante, carico di energia e dall’impatto immediato, Hot Motion è un album che fornisce un'istantanea dell'anima della band inglese. I Temples hanno creato un perfetto arazzo per i giorni bui; un santuario invitante e accogliente, lontano dal sovraccarico d’informazioni quotidiano. |
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