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Recensione |
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Abandoned Cityè il nuovo album di Volker Bertelmann in arte Hauschka,
,musicista e compositore che a quasi dieci anni dal debutto come solista, entra a far parte della famiglia City Slang .
Influenzato dal lavoro di John Cage Hauschka è un nome già noto ai palati più raffinati che apprezzano personaggi come Dustin O’ Halloran o Peter Broderick e tutta quella scena che si muove fra musica classica e
avanguardia .
Il disco, successore di Salon Des Amateurs del 2011, è stato concepito nei momenti di svago e contiene “allegre e luminose tastiere e oscure percussioni“. Come suggerito dal titolo, il lavoro è ispirato da paesaggi urbani vacanti, con il titolo di ogni traccia che riprende il nome di una città fantasma. L’artista ha dato sfogo alla sperimentazione, posizionando bastoni tra le corde per creare nuovi suoni di batteria o utilizzando sei microfoni per riprodurre suoni analogici e per alimentare filtri e nuovi effetti.
Presentato in anteprima su Rolling Stone e Pitchfork ,
recensioni in uscita a Marzo su tutta la stampa specializzata |
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